L’inizio dell’anno per Trieste Is Rock è contrassegnato dalla performance (la prima, a quanto ci ha raccontato, dopo tantissimi anni) di una delle leggende del mondo rock e metal italiano. Pino Scotto, oltre che frontman degli storici Vanadium, cantante dei Fire Trails e ora solista, è noto ai piu’ giovani soprattutto per le invettive che lancia nel corso di “Database”, programma da lui condotto su Rock TV. Un’ottima occasione, quindi, per smentire chi pensa sia solo un polemista televisivo. E che smentita!
Nel pomeriggio, l’incontro “Una birra con Pino” parte subito alla grande. “Non bevo birra” dice il rocker di Procida che ama due persone (Jack e Daniels), prima di lanciarsi senza peli sulla lingua a rispondere alle domande del pubblico. Conquista subito tutti, prima di lasciare la scena all’attesa e all’opening act della serata.
I King Bravado con il loro terremotante stoner rock scuotono il pubblico fin dalle primissime note: l’indiavolato Joe alla voce, le chitarre di Andrea Cipo e Ilja a disegnare torridi riff, il basso pulsante di Michele e la batteria di Marco Mattietti (che per l’occasione sostituisce Sandro Spirale), ogni cosa è a suo posto per un amalgama grosso e grasso che riempie il Teatro Miela di vibrazioni intense e potenti.
L’ingresso di Pino Scotto è salutato da un boato del pubblico. Accompagnato da una band compatta ed energica, il cantante mette subito in mostra una forma ed una voce davvero invidiabili: è questa la risposta migliore ai suoi detrattori, la vittoria definitiva di quel piccolo grande uomo che ha scritto pagine di storia dell’hard rock nostrano, guadagnandosi il rispetto di musicisti e fan. La scaletta pesca a piene mani da “Buena Suerte”, ultima fatica discografica di Pino Scotto che in studio vanta la presenza di ospiti del calibro di Caparezza e Kee Marcello (Europe). Sul palco del Miela questi nomi non ci sono, ma il carisma del cantante è strabordante, e tra numerosi coloriti richiami ai problemi che affliggono la nostra povera Italia c’è spazio per tanta grande musica. Dal passato arrivano alcuni brani storici: “Come noi”, “Il grido disperato di mille bands”, “Piazza San Rock”, “Predatori della notte” ma anche “Get Up Shake Up” o “Fighter”, targate Vanadium e Fire Trails. L’energia del cantante, la sua voce capace di arrivare in cielo, i riff potenti di Steve Volta, la sezione ritmica sostenuta da Frank Kopo e Marco Di Salvia…ogni cosa è al suo posto, il concerto fila avanti con l’intensità di un rito tribale rock.
Per il seminale medley “Long Live Rock’n’Roll / Rock’n’Roll” Pino chiama sul palco un’entusiasta Dorina, non prima di aver ricordato a modo suo i trascorsi della cantante triestina a X Factor. Il pubblico apprezza divertito, Dorina pure, poi tutti si scatenano nel gran finale di questa corposa serata di rock.