GIOVEDI’ 29 SETTEMBRE ore 21,00
Etnoblog, Trieste
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WHITE WIDDOW + fist of rage
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evento su facebook: http://www.facebook.com/event.php?eid=139240546170201
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Un evento a sorpresa..e quasi inaspettato per cominciare la stagione autunno/inverno di Trieste is Rock..
…siamo riusciti ad intercettare una band che sta facendo parlare di se..e che potrete vedere all’opera in solo 1 o 2 date italiane!
I White Widdow sono un gruppo australiano molto giovane dal punto di vista di anni di attività, sono nati infatti nel 2008 e vantano un album recensito in tutto il mondo in maniera straordinaria ovvero l’omonimo White Widdow uscito nel 2010. Ora arrivano a Trieste per presentare “Serenade” il loro secondo album che uscirà il 23 settembre 2011.
Molto romantica e suggestiva la visione musicale degli australiani White Widdow. Attratti profondamente da tutto l’immaginario rock tipico degli indimenticabili eighties, i cinque canguri buttano, infatti, sul mercato un disco d’esordio che, per la gioia di chi con queste cose va letteralmente “a nozze”, sembra uscito proprio da quegli anni e riproposto a noi in un’ipotetica versione rimasterizzata o reincisa per l’occasione. Canzoni veloci ed immediate, un taglio volutamente spensierato ed easy listening, armonie facilissime, dirette e quasi “ingenue”, sono fondamentalmente l’intelaiatura stilistica – e per certi versi concettuale – che contraddistingue
il suono della band di Melbourne. AOR ultramelodico senza il minimo compromesso o concessione ai modernismi, costruito secondo una strenua fiducia in uno stile che desidera gratificare gli ascoltatori con toni leggeri e per lo più vivaci, dalle colorazioni calde come una giornata estiva ed un’allegria di fondo quasi impensabile per un’epoca come quella attuale.
Sono gli stessi White Widdow a segnalare le loro principali influenze: Whiste Sister, Survivor, Dokken, Touch, Aviator e soprattutto Treat, cui non possiamo non aggiungere un po’ di Europe e primi TNT, una spruzzata di Bon Jovi e Giuffria, qualche sventagliata di Van Halen, per un complesso che in qualcosa potrebbe ricordare nell’approccio i più recenti Brother Firetribe. Davvero tantissimo in termini di qualità stando ai nomi citati, con il conseguente e pressoché immediato rischio di collassare rovinosamente sotto i colpi di paragoni giganteschi e piuttosto difficili da sostenere, in particolar modo, per un gruppo agli esordi.
Interessante invece, constatare come il quintetto australiano affronti la sfida nel migliore dei modi, ammantando i pezzi di una genuina passione per i propri modelli, non senza mettere in evidenza una preparazione di tutto rispetto in ogni fondamentale. Molto in “palla” il singer Jules Millis, perfettamente in grado di sostenere brani dai toni spesso alti ed urgenti, così come d’ottimo livello il guitar player di chiare origini italiane Enzo Almanzi, essenziale quando richiesto dalla trama della canzone, ma parimenti prodigo d’assolo gustosi ed interventi “vanhaleniani” di notevole caratura. D’obbligo poi citare il tastierista Xavier Millis – fratello del frontman Jules – artefice di una prestazione decisamente fondamentale al fine di conferire quel flavour peculiare e tipico di certo hard rock di matrice ottantiana.
in apertura:
FIST OF RAGE
band friulana, che propone un energico hard rock. Attraverso le accattivanti melodie disegnate dai testi del frontman Pattay il sestetto cerca di intraprendere la ricerca di sonorità originali, raggiungendo così un sound attuale, potente e di facile ascolto. Rapido.
Si formano nel 2004. Presto attivi nella zona del Friuli Venezia Giulia, iniziano i primi anni di gavetta, esibendosi con un repertorio di cover vario. Suonando pezzi 70-80, vengono presto considerati dal pubblico una band di qualità, una qualifica che li porterà ad avere un discreto seguito di fans. Rispondono bene anche alle prime composizioni inedite proposte al pubblico.
Spinti anche da questo, nel 2007 sentono il bisogno di dedicarsi esclusivamente a composizioni originali.
La line-up è composta da Piero Pattay alla voce, Davide Alessandrini e Marco Onofri alle chitarre, Fabio Poian alla batteria, Stefano Alessandrini alle tastiere e Bruno Tagliapietra al basso.
La formazione cerca di sfruttare a pieno i sei elementi, orientandosi verso un sound ricco e potente.
Il nome scelto è indice della filosofia della band: al di fuori dai concetti di musica commerciale e di politica, i Fist Of Rage sono portavoce di valori come la libertà dell’ individuo, il rispetto e l’amore.
Nei testi parlano di questo, quasi lottano contro i demoni del nostro tempo: i soldi, il potere, le oppressioni, la frenesia della società; parlano di paesaggi interiori, offuscati dalla rassegnazione e dall’ illogicità legata al nostro tempo.
“Iterations to Reality”, questo il nome dell’album di debutto, è registrato nel maggio del 2009 al New Sin studio (Loira, TV), ed è frutto della collaborazione di tutti gli elementi della band, che si dimostra molto unita e pronta per affrontare qualsiasi esperienza questo album le darà modo di vivere.
****** TICKET ******
info qua: https://www.triesteisrock.it/archives/2032
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