J’ACCUSE
Che sarebbe stata una serata di quelle giuste lo si intuiva: “Trieste is Rock”, associazione di appassionati prima ancora che di musicisti, che non si accontentano di Ascoltare ma devono anche Avere, trasforma in blues ed in country e nel suono della nostra mente – nostra, di noi che siamo jazz – tutto ciò che tocca. Non c’è spirito di lucro in questi ragazzi tra i 18 ed i 60, né la necessità di inseguire costi quel che costi le effimere mode del momento, né costumi o atteggiamenti d’occasione, solo passione ed una irresistibile capacità di guardarsi negli occhi. Non era però scontato che per chi scrive sarebbe stata addirittura una di quelle serate in grado di dare un senso ad una carriera musicale fatta di mille primavere spesso troppo brevi per vedere sbocciare i fiori. Il personale legame di amicizia con i Myspace Invaders, nonché il legame “musicale” tra Bardy ed i Wild Ones (che hanno registrato il loro vertiginoso demo proprio nello studio del batterista dei My S. I.), ha fatto sì che oltre ad una serata di grande musica quella del 14 gennaio sia stata anche una serata di meravigliosa umanità, preziosissima. Salgono sul palco i J’Accuse alle 22.30 come da programma: una rarità, in un mondo di ritardatari interessati! e fin dalle prime note il pubblico entra nel clima del loro progressive psichedelico o post – questo, avant – quest’altro, pre – quel terzo… vedete voi, e, da pubblico attento, si sistema in semicerchio, lasciando ai quattro l’aria e lo spazio necessario per consumare il loro distorto rito intimista ed autopsicanalitico. A celebrare, Sasha, chitarra e canto, Alessio al basso e Mauro alle tastiere, eminenza grigia della band, che con le sue scariche di mellotron color oro zecchino produce spaesamento e visioni sciamaniche in spettatori e compagni di palco. C’è rabbia per quello che sta succedendo a Mirafiori, ed in mille e mille uffici e fabbriche e scuole di questa italietta berlusconiana. Raffaele alla batteria picchia e suda, e Sasha rantola e poi urla e poi di nuovo rantola nel raccontare la “parabola”. Il primo spettacolo giunge al termine, tutti applaudono ed io ho quasi le lacrime agli occhi, partono i Myspace, il pubblico accorcia la distanza con il palco; si comincia a saltare. I quattro punk rocker non sembrano risentire dei recenti cambi di formazione, Zanno, chitarra e voce (ed ex batterista e piercing e tanto altro) sostiene con i suoi growling Simone, quello che qualcuno potrebbe definire voce solista e chitarra e tanta simpatia. Sami, muove la sua folle chioma in sincronia con il basso. Ed infine i giovanissimi Wild Ones, talmente giovani da credere che gli anni ’80 siano finiti quando invece sono appena iniziati. Hanno la santità di chi si sta divertendo davvero, forse non si aspettavano tanta gente. Sorridono, sorridono sempre mentre suonano il loro glam ispirato ai Van Halen, e la velocità degli assoli di Martin non la raggiunge nessuno, per lui, sloveno di Capodistria che non parla l’italiano “trst is VERY rock”, e noi vogliamo lasciarglielo credere, ed Andrea, folletto e cantante, salta per il palco, è amico di tutti, fa cantare il pubblico, batte le mani, ma non è rockstarismo artefatto, è gioia, la sua. Finiamo tardi, non ho bevuto neanche una birra perché devo guidare, ma sono ebbro di suoni, di umanità, di colori. Possiamo davvero dire che Trst is rock anche se… l’alabarda in cima alla diavoletto… ooopppssss qui finisce male. Meglio godermi il demo dei Wild Ones, sparato a palla dall’autoradio di Sasha mentre riscarichiamo gli strumenti in sala prove quando è quasi mattino.
Alessio
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MY SPACE INVADERS
Una serata fantastica molto curata in ogni suo dettaglio! Un’ ottima organizzazione di Trieste is Rock, che non solo ha preparato tempestivamente la pubblicità e ha reso possibile la perfetta riuscita della serata trascinando un fiume di gente scatenata sotto al palco, ma ha dimostrato che con il duro lavoro e la dedizione si possono ottenere grandi risultati! E’ stato davvero emozionante partecipare a una serata destinata a diventare uno dei punti di riferimento per quanto riguarda le serate Rock in regione! Spettacolare anche il successivo Dj Set che ci ha fatto scatenare al ritmo del Rock’n Roll!
[youtube]sGCJGTRLhaU[/youtube]
WILD ONES
Beh devo dire che suonare davanti a gente che apprezza la musica che suoni e lo spirito che ci metti per farlo è la cosa più gratificantedi tutte… si cerca di dare sempre il meglio quando si suona dal vivo, ed è bello che ogni tanto qualcuno si accorga della fatica e dell’impegno che c’è stato, e che tutt’ora esiste, dietro al prodotto finale!
Viktor
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