Sabato 4 dicembre ha fatto tappa al Teatro Verdi di Muggia la carovana del Light of Day European Benefit per la prima delle tre date italiane di questo tour; una serata alla quale noi di Trieste is Rock abbiamo iniziato a lavorare dallo scorso giugno, non appena Joe D’Urso, al termine del suo concerto qui a Trieste, ha accettato il nostro invito! Il tour per la raccolta fondi per la lotta al Morbo di Parkinson, è giunto infatti all’undicesima edizione con un crescente successo di pubblico anche in Europa e sono in tanti ormai a contendersi questa dozzina di date.
Tutti i musicisti sono arrivati alla spicciolata nel primo pomeriggio; gli americani reduci dal concerto ad Halle in Germania erano visibilmente stanchi ed hanno approfittato di qualche ora di meritato riposo in albergo; in fin dei conti nella settimana precedente avevano suonato ogni giorno passando dalla Svezia alla Danimarca, Norvegia, Olanda, Belgio e Germania… un vero tour de force in condizioni meteo non certo favorevoli.
I preparativi sono filati lisci, ed anche il soundcheck si è svolto in un clima particolarmente rilassato, con tutti i musicisti mescolati allegramente nel backstage assieme a noi dell’organizzazione e ad amici arrivati da tutta Italia. Alle 20 il pubblico ha gradualmente riempito tutti gli oltre 200 posti a sedere della platea posizionandosi anche nel piano superiore in piedi ed alle 20.55 è finalmente iniziata questa serata tanto attesa.
Sul palco è salita per prima, visibilmente emozionata, Dorina Leka, accompagnata alla chitarra da Andrea “Toio” Vittori ed al violino da Andrea Monterosso. Dorina non potendo, per motivi contrattuali, presentare i suoi nuovi brani inediti che andranno a costituire il suo primo album targato Sony ha interpretato da par suo 4 classici. Si sono riversate sul pubblico le atmosfere degli Spirit anni’70 di “Nature’s Way”, di “Another Day In Paradise” di Phil Collins, di “Hard Sun” di Eddie Vedder e di “Land Of Hope And Dreams” di Springsteen… la sua voce calda ed espressiva, da brividi, e gli arrangiamenti particolarmente azzeccati hanno conquistato il pubblico che alla fine le ha riservato un applauso interminabile! Anche Willie Nile che l’ha ascoltata con noi dal loggione è rimasto visibilmente impressionato dal carisma della nostra giovane artista! Cambio palco velocissimo e subito abbiamo potuto ascoltare una manciata di canzoni da un insolito trio: Rob Dye songwriter del New Jersey, il romano Antonio Zirilli e l’inglese Micky Kemp ci hanno proposto due brani ciascuno alternandosi al microfono; quasi un prologo al main set. Da ricordare una “Loose Ends” di Dye (non quella del Boss ma un pezzo scritto da Rob), una “Growin’Up” in versione Zirilli e soprattutto un pezzo di Micky Kemp, gran voce e gran classe, a cui si è unito per l’occasione anche David Pulkingham, l’axeman di Escovedo, che ha strappato applausi a scena aperta!
Senza un attimo di pausa, sistemati i 7 sgabelli alti a semicerchio, sono saliti sul palco, rigorosamente da sinistra a destra, Alessio Semprini con alle sue spalle il fido Alessio Raffaelli al pianoforte e fisarmonica, Joe D’Urso, Willie Nile assieme a Joe Colombo, Massimo Priviero ed Alejandro Escovedo con il suo pard David Pulkingham. 15 canzoni, 3 canzoni a testa alternate tra loro, in un crescendo di partecipazione da parte di un pubblico sempre più entusiasta; tra tutte ricordiamo una “Broken Soul” con Semprini e Raffaelli ad aprire le danze, Joe D’Urso con la sua “Welcome Home” poi Willie Nile accompagnato alla slide acustica da un formidabile Joe Colombo, arrivato espressamente dalla Svizzera, per una emozionante “Cell Phone Ringing In The Pockets Of The Dead”; Massimo Priviero per un omaggio a Dylan con una personale versione di “Chimes Of Freedom”; poi Alejandro Escovedo e David Pulkingham a darci dentro con tre esaltanti versioni di “Everybody Loves Me”, “Down In The Bowery” ed “Always A Friend”… le citiamo tutte e tre perché hanno fatto davvero sobbalzare tutti dalle poltrone! Durante questi tre pezzi siamo stati letteralmente catapultati in un polveroso club di Austin! C’è stato pure il tempo di avere di nuovo sul palco Dorina per un duetto da applausi con Semprini e Raffaelli per una “Because The Night” cantata a squarciagola assieme a tutto il pubblico.
Richiamati a gran voce sul palco per un bis obbligato, tutti i musicisti assieme, capitanati da Willie Nile, vero band leader, hanno fatto balzare in piedi tutto il teatro con una “I Wanna Be Sedated” grande omaggio ai Ramones e con il conclusivo ed irresistibile medley di “Twist And Shout – La Bamba”.
Tre ore di rock acustico coinvolgente ed emozionante, volate via senza alcun momento di stanchezza, cosa rara e piacevolmente inaspettata, in tempi in cui rockstar miliardarie con megastrutture al seguito suonano ad esclusivo scopo di lucro per neanche due ore ed a prezzi esorbitanti. Alla fine tutti i musicisti in sala, visibilmente soddisfatti, a ricevere i complimenti del pubblico, firmare autografi, foto ricordo e perché no, vendere i loro cd, andati letteralmente a ruba.
Un ringraziamento particolare al Sindaco ed a tutta l’amministrazione del Comune di Muggia che hanno reso possibile l’evento con l’indispensabile supporto economico ed allo staff di Etnoblog per l’apporto amministrativo.
Vale la pena di sottolineare ancora una volta che tutti i musicisti non hanno percepito alcun compenso e che tutto l’incasso verrà interamente devoluto alla Light Of Day Foundation USA. Tutto ciò va a rendere loro onore e merito… il rock grazie a queste splendide persone significa anche solidarietà!
E…appuntamento all’anno prossimo! Noi ci contiamo!