Tardo pomeriggio, giornata autunnale, il golfo è spazzato da un gelido borino, piove da ieri…il concerto di questa sera non inizia sotto i migliori auspici.
Provvediamo a montare il palco all’interno dello stabilimento balneare nell’ampia veranda vetrata; i mondiali del pallone impazzano in tv nel bar adiacente…c’è il Brasile in campo nel pomeriggio ma noi non abbiamo il tempo e la voglia di godercelo assieme ai supporters della comunità carioca accorsi in buon numero.
Kellie Rucker e la band arrivano verso le 18 quasi in contemporanea ai ragazzi dei Tex Mex.
Si parte con un soundcheck alquanto elaborato ma che ci fa già intravedere quello che ci attende. Kellie prova una mezza dozzina di armoniche, mentre Rigo Righetti, Antonio Gramentieri e Danny Montgomery ingaggiano brevi fraseggi blues da brividi.
E’poi la volta del soundcheck dei nostri Tex Mex, un vero e proprio supergruppo di bluesmen triestini doc a cui si è aggiunto su nostro espresso invito il leader degli austriaci No stress Brothers, Miki Milan Komljenovic voce, percussioni e simpatia in abbondanza.
Il maltempo ha rivoluzionato tutti i nostri programmi…. gli artisti sono costretti a cenare in sala anzichè sulla splendida terrazza come avrebbe dovuto essere per una normale domenica di giugno…
Il pubblico arriva alla spicciolata, molti sono stati scoraggiati dal tempaccio, non siamo numerosi come avremmo voluto ma finalmente si accendono le luci e la serata di blues finalmente inizia!
I Tex Mex ci mettono 5 minuti a scaldare la platea: trascinati da un Miki Milan travolgente Matteo “Zecca” Zecchini sfodera subito il miglior repertorio dalla sua Fender d’annata, al piano Giovanni Vianelli aka “Johnny Staxx” abbandona per un momento il suo amato jazz e passa con disinvoltura a fraseggi blues da applausi a scena aperta, ci sembra di essere catapultati in un club di Austin – Texas.
Alla sezione ritmica, che martella a dovere, al basso di Franco Ghietti aka “Frank Get” si avvicendano alla batteria due mostri sacri della scena rock locale quali Dario “Doppio” Vatovaz e Sandro Bencich.
Trascinati dall’entusiasmo e dalla grinta di Miki Milan si partecipa tutti ad una vera festa del blues rock, i classici proposti non si contano e le nostre mani scottano a furia di darci dentro.
Parte “Soul Sacrifice” e ci sembra di essere a Woodstock con tanto di assolo alle percussioni dello scatenato Miki con la chioma al vento fino ad arrivare alla conclusiva “Mona” urlata a squarciagola da tutti i presenti.
Rapido cambio palco ed inizia il set della statunitense Kellie, un concentrato di grinta ed energia; ed in 5 minuti ci porta nelle atmosfere che si respirano nelle roadhouse del Texas…, stivali e cappello da cowboy, voce rauca ed espressiva ed un armonica suonata con una tecnica micidiale. Tutti i 25 anni di blues on the road vengono fuori alla grande, la sua tecnica si fonde con il feeling ed ogni brano è una sorpresa per le emozioni che solo il blues può fornire a profusione.
Alla batteria un sempre più sudato Danny Montgomery troneggia sul gruppo inseguendo i fraseggi al basso di un monumentale “Rigo” Righetti; una sezione ritmica possente su cui si innesta la chitarra di Antonio Gramentieri che fa da contrappunto alla voce ed all’armonica della texana d’adozione.
Ci gustiamo brani travolgenti come “Blues is Blues” ed “Ain’t Hit Bottom” dall’omonimo album del 2006.
Da Curch of Texas il suo ultimo album strappano applausi a scena aperta la title track ed una travolgente “Wild, Wild West”.
Alla fine di questa maratona blues si respira un atmosfera di grande allegria, siamo tutti felici, i musicisti per l’accoglienza ed il feeling ed il pubblico che non ha lesinato applausi. Per una sera Trieste is Blues!!
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