Una serata all’insegna del rock made in Italy con 2 band che riscuotono i favori della critica sia nostrana che internazionale.
LOWLANDS
dicono di loro:
“edward abbiati mostra di essere un autore di eccezionale talento. ‘the last call’ è un album di debutto estremamente buono, da una band che con questo lavoro mostra di poter avere un futuro molto brillante. 9/10″ steve wills -americana uk
“uno dei migliori album roots del 2008. – 7.5/10” fabio cerbone – rootshighway.it / euro americana chart
“band di grande personalità. ‘the last call’ è un disco solido che si gusta tutto d’un fiato, e malgrado superi i 50 minuti, non ha un’attimo di noia. *** disco segnalato” paolo carù – bus
cadero
“trae ispirazione dai sublimi aspetti dell’era nebraska di springsteen e dalle digressioni country dei green on red…e’ una bomba!” jeff weiss – miles of music (usa)
“un album di inusuale coraggio ” ben lazar – 10th avenue music (new york)
“registrato con vera passione e dedizione” tom fahey – americanaok (uk)
“ **** ” maverick magaz
ine (uk)
“pazzo, splendido disco” chris cacavas (green on red)
formazione attuale: edward abbiati: voce e chitarre, simone fratti: basso, phil ariens: batteria, chiara giacobbe: violino, rob diana e francesco verrastro: chitarre, ste brandinali: piano, stefano speroni: chitarra acustica.
i lowlands debuttano con un suono unico ed una spiccata e personale idea del roots rock. smarriti da qualche parte tra i grandi classici del rock americano più venato di folk (dylan, springsteen, waits), ma con un’evidente passione per tutto quanto suona “indie” (da steve wynn ai whiskeytown), la band guidata dal cantante e autore inglese edward abbiati arriva da pavia. il loro “the last call” è un album con canzoni che parlano di pub e cimiteri, fantasmi e autostrade, tramonti, notti buie, cieli, deserti, città di notte, sangue, speranza e pinte di birra. si sanguina, si urla, si ride, si piange e si beve. e ancora si parla di viaggi e ricordi, di resa e nuovi inizi, tra storie di amore perso e di redenzione.
Dalla pubblicazione (aprile 2008), tutti i 12 brani che compongono “the last call” sono stati trasmessi da numerose stazioni radiofoniche (am, fm e internet) in giro per il mondo, da san francisco a brisbane, passando per l’irlanda, l’olanda, il regno unito, l’italia e altri paesi ancora.
L’album è stato inoltre presentato da alcuni dei più importanti show radiofonici specializzati in americana, roots music e alternative country, come “miller’s time” “americanaok”, “the house of mercy”, “the comfort zone” e le italiane “high
way 61” e “alternitalia”. A ottobre “the last call” è stato cd del mese per il programma “songriver” trasmesso dalla radio fm olandese: ijssellmond (104.1 fm & 106.4 fm). recensito da rivsite nazionali come buscadero (italy) e heaven (olanda) e internazionali come maverick (uk).
Nel mese di agosto 2008 il disco ha raggiunto la top 10 dei best sellers del sito internet americano “miles of music”, prestigioso portale specializzato in roots music / alt. country.
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CHEAP WINE
Dopo alcuni anni di attività nei locali underground pubblicano il mini-album Pictures nel 1997, per la Toast. Steve Wynn leader dei Dream Syndicate ne elogia l’esordio. L’anno seguente per rimanere indipendente sulla scelta dei suoni e dei testi il gruppo sceglie di autoprodursi con l’aiuto di Alessandro Castriota. Realizza quindi il primo album A better place, il disco è composto da tutti brani originali escluso la cover di “Cheap Wine” e, su precisa volontà del gruppo, tutti i brani sono cantati in inglese; la strada sarà seguita anche per tutti i successivi dischi. L’album viene apprezzato dalla critica di settore sia italiana che internazionale tanto che il gruppo viene invitato alla trasmissione Help di Red Ronnie.
Nel 2000 esce Ruby Shade contiene solo brani originali e da cui viene tratto il videoclip “Dead City” interpretato dall’attore Giampiero Ingrassia. Partecipano ad Help con uno special di 45 minuti. Nel 2002 è la volta di Crime Stories, concept album sul crimine, anch’esso composto solo da brani originali ed è corredato da un booklet con illustrazioni di Francesco Zanotti. Viene nominato tra i migliori 15 dischi italiani dell’anno dalla rivista specializzata Il Mucchio Selvaggio. Nel 2004 esce Moving, qui il tema è il viaggio. Vi è presente la cover di “One more cup of coffee” di Bob Dylan. Nel 2007 pubblicano Freak Show, disco più energetico e viscerale dei precedenti.
Il 2008 si interrompe l’attività live a seguito dell’uscita dal gruppo di Francesco Zanotti che viene sostituito da Alan Giannini.
Nel 2009 esce il DVD live “Just Like Bob Dylan’s Blues” registrato al teatro Brabante di Urbania nel 2003. In estate suonano alcuni brani al Rolling Stone di Milano alla presentazione del nuovo disco di Bruce Springsteen “Working on a Dream”.
Nel settembre viene pubblicato un nuovo disco Spirits, 11 brani di cui due cover “Pancho & Lefty” di Townes Van Zandt e “Man In The Long Black Coat” di Dylan e uno strumentale ‘Alice’, da segnalare “La buveuse” dedicato al pittore Toulouse Lautrec. Il disco ottiene ottime recensioni dalle riviste specializzate del settore.
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